Le
vicende del Palazzo attraversano cinque secoli di storia veneziana. Verso la
fine del Quattrocento il Palazzo si arricchisce di una singolare e leggiadra
scala a chiocciola voluta da Pietro Contarini, rampollo appartenente alla
potente famiglia Contarini del ramo di San Paternian.
Il
progetto è attribuito all’architetto e carpentiere veneziano Giovanni Candi. La sequenza di logge sovrapposte
risolve l’elemento di raccordo fra la torre e l’adiacente palazzo che si
sviluppa su quattro piani di mattoni e pietra d’Istria – oltre al piano terreno – ed è il risultato
della fusione di due corpi edilizi: un blocco trapezoidale costruito attorno a
una corte centrale (il nucleo più antico), cui venne aggregato un corpo a pianta
rettangolare.
Secondo
una leggenda, Pietro Contarini fece costruire una simile scala per poter salire
a cavallo nella sua camera da letto, che era posta all’ultimo piano
dell’edificio.
Alta 26 metri, la
scala dà accesso alle attigue logge presenti in tutti e quattro i piani del
palazzo. Arrivati alla loggia al secondo piano potrete visitare la sala del Tintoretto, dove sono
conservati alcuni esempi d’arte figurativa della Venezia fra il ‘500 ed il ’700
di straordinario valore. Fra questi ricordiamo il bozzetto del Paradiso del
Tintoretto, il cui telero si trova a Palazzo Ducale.
Una
curiosità: nel 1859 un ospite della locanda, l’astronomo tedesco Ernst Wilhelm
Tempel, conducendo delle osservazioni col telescopio dal belvedere della scala
a chiocciola scoprì la cometa C/1859 e la nebulosa di Merope dell’ammasso delle
Pleiadi.